giovedì 20 dicembre 2012

ed alla fine Amritsar...

Ultima tappa del mio giro in giro per l'India è la città del tempio d'oro.
Amritsar si trova a 25 km dal confine con il Pakistan, con il quale l'India mantiene rapporti tesi, ma solo per "ragioni" turistiche...
Mi ero posto questo traguardo, raggiunto dopo quasi 40 giorni di bus, treni, letti scomodi e cibo esageratamente speziato e piccante.
Solo lì ho deciso di saltare Varanasi, che mi avrebbe fatto prolungare la permanenza in India di altri 3/4 giorni, ma l'idea di buttarmi in mezzo ad un carnaio di pellegrini fedeli a chissà chì che vivono, mangiano, si lavano e bruciano i propri cari defunti sulle sponde del Gange, non mi allettava poi così tanto...
L'accoglienza di Amritsar non è stata delle migliori, soprattutto quella riservatami dalla guest house Hotel Sita Niwas prenotato su boooking.com.
Dopo avermi fatto pagare quasi 2000 rupie, i fenomeni mi hanno accompagnato in un'altra guest hous/topaia, come se nulla fosse, sperando di parcheggiarmi lì con il mio consenso...
Sono bravo...molto bravo considerato il vostro piacere nell'inculare le persone, ma non sono totalmente idiota!
Per loro è tutto un "no problem"...ma a quel punto del viaggio sentivo scorrere dentro di me un'irrefrenabile voglia di schiacciare quel cazzo di "pulsante", quello rosso sul pannello di comando del mondo...quello con su scritto RESET!
Avrei sacrificato la mia vita pur di cancellare dal pianeta tutta quella gente...
Troppo?!?!
Vi garantisco che persone a me molto care avrebbero premuto quel pulsante molto prima!
Ma, per fortuna di questa gente io non ho accesso alla stanza dei bottoni.
Fatto sta che, dopo un mio cortesissimo "...guarda ciccio che il problema c'è ...eccome!" sono stato riaccompagnato in quello schifo di posto che avevo pagato così profumatamente, per essere sistemato in una camera al secondo piano.
Niente di speciale, ma comunque meglio di quell'altra...

"...usciamo che è meglio, se no vi ci impicco con quei turbanti colorati che avete in testa..."
....sempre in assoluta amicizia!

Il lato positivo, che c'è sempre, era l'estrema vicinanza con il Golden Temple, veramente pochi passi, ed il fatto che il tempio fosse gratuito e sempre aperto.
E così sono entrato nella peranza di trovare quella pace spirituale che non avevo trovato in 40 giorni di India.
Cosa dire........
Molto bello, fotograficamente parlando.
Un'altra fabbrica di soldi, nonostante sia assolutamente gratuito entrare, mangiare e dormire, grazie alle "offerte" dei fedeli che affidano a molte preghiere e qualche rupia i propri sogni...
Un pò come succede da noi con i gratta e vinci...
In entrambi i casi vincono sempre gli stessi!
Per entrare, oltre ovviamente a togliersi le scarpe bisognava coprirsi la testa.
Con l'aiuto di una "guardia" mi sono fatto montare il copricapo utilizzando la mia sciarpetta...e via, intorno e dentro al tempio, quello ricoperto da 350 kg d'ORO alle mie spalle, al centro di un laghetto artificiale pieno di pesci rossi grandi come tonni...dove ovviamente la gente si lavava come se fosse un'enorme vasca da bagno...
Al suo interno "cantanti" e musici vari, ripresi da telecamere per il canale dedicato, si occupavano dell'intrattenimento musicale (...la mia preparazione in merito è inesistente, ma per chi vuole saperne di più c'è sempre wikipedia...).
Guardando la foto sopra, alla destra della mia faccia da pirla si vede un monitor gigante sul quale passavano i testi delle "canzoni", però non ho visto nessuno cantare in stile karaoke...
L'impianto acustico era affidato ad uno spiritualissimo sistema di altoparlanti per esterni BOSE...scusa, ma anche la religione ha bisogno di qualità...
L'orologio all'ingresso del tempio era della OMEGA..."tipico" del luogo...
D'altronde quando ci sono i piccioli...

Dopo tanto passeggiare, con i piedi quasi congelati, decido che era venuto il momento di una spaghettata!
Ritorno all'hotel, ma alla vista del ristorante quasi vomito.
Preferisco un tipo che spadella noodles con verdure direttamente sulla strada, in un pentolone che vede l'acqua solo durante la stagione delle piogge...
Dopo aver apprezzato le doti acrobatiche del cocinero, ed essermi spazzolato il piatto in piedi sulla strada, opto per un involtino primavera, che secondo me era dell'autunno scorso...
Solo in quel momento, mi rendo conto di non essere l'unico occidentale presente.
Conosco Lisa, una ragazza di Berlino che dopo un paio di mesi a Delhi si era fatta un giro e l'indomani sarebbe tornata a Delhi per ripartire alla volta della germania.
Era parcheggiata dentro ad aspettare anche lei un involtino.
Il tipo ce li serve nello stesso piatto e così, da buon italiano marpione, attacco bottone con la tedesca!
Il mio inglese è così sciolto che appena Lisa mi dice di sapere anche lo spagnolo, abbandono il regno unito (......) e mi butto in peninsula!
L'indomani sarei andato a vedere quello che sembrava essere "il cambio della guardia" al confine con il pakistan, un evento di interesse collettivo, molto nazionalista ed ora anche molto turistico.
Ovviamente non sapevo neanche cosa avrei visto, sempre per il discorso che ero preparato un pò come ai tempi della scuola.
Convinco Lisa a venire con me, tanto lei sarebbe partita poi alle 9 di sera.
E cos'ì l'indomani all'una e mezza ci becchiamo fuori dal mio super hotel, prendiamo un taxi con altre 6 persone più l'autista e dopo 25 km di strada raggiungiamo il confine.
Sul taxi conosciamo 2 ragazzi italiani, Francesco e Veronica di roma, una ragazza cinese ed un indiano.
Io, al mattino, nel mio gironzolare senza metà, avevo imboccato una stradina intorno al Golden Temple.
Incuriosito dai quei copricapi coloratissimi, mi sono comprato 2 stoffe, una arancione ed una blu elettrico di 3 metri cadauna.
Loro in testa ne portano 11 metri...
Il risultato è stato questo:
Sia la cinese che l'indiano credevano fossi del Punjab!
Ho dovuto mostrar loro il passaporto, ed hanno continuato a non credereci, visto che sono totalmente diverso da quelle foto...
Sul taxi io e Lisa parlavamo spagnolo, con Francesco e Veronica italiano e loro tra di loro inglese...
Questa è una di quelle "cose" belle che ricorderò di questo viaggio!
Finalmente raggiungiamo il confine, e dopo altri 10 minuti di camminata, multipli controlli del passaporto e perquisizioni varie, siamo pronti allo "spettacolo".
Incredibile la gente che c'era...sembrava di stare allo stadio!
Spalti gremiti oltre capienza, bambini che ballavano a ritmo di musica, un presentatore che incitava le folle tipo capo ultras!
Chissà cosa succede adesso?!?!?!?!
Ovviamente ben poco rispetto alle premesse...
Una decina di soldati che a coppie o singolarmente marciano con passo spedito in direzione del confine, fermandosi a pochi centimetri dai parigrado Pakistani, tutti cazzuti con delle "creste di gallo" in testa... per poi tornare al loro posto tra le urla del pubblico...pagante...
Alla fine, tutto sto casino per ammainare una bandiera.....
Ma perchè non vi prendete a missilate come fanno in tutto il reso del mondo...

Affamati come delle tigri, facciamo ritorno ad Amritsar.
Tutti insieme spaghettiamo dal mio amico che mi fa i complimenti per il nuovo stile!
Salutiamo Lisa che parte per Delhi e decidiamo di farci ancora un giro al Golden Temple, così da scattare qualche foto in notturna.
Molto suggestivo anche di notte, forse soprattutto di notte...
All'uscita ci aspettava una bella sorpresa...
Le scarpe, lasciate nel posto "sbaglaito" erano sparite, sia le mie che quelle di Veronica, e delle mie si era fregati anche i calzini colorati...BASTARDI!
Era l'ultima notte ad Amritsar ed ero scalzo...
Con Veronica che parlava inglese a differenza mia, andiamo la dove sarebbe stato meglio lasciare le scarpe, a vedere se per caso erano state portate li...
Figuriamoci...
Alla fine mi accontento di un paio di scarpe "avanzate" che mi regalano e con quelle passo le ultime ore in india...
L'indomani mattina, dopo aver ringraziato i gestori dell'hotel, augurandogli che li prendesse il diavolo al più presto, mi faccio scarrozzare da un tuc tuc alla stazione dei treni.
Felicissimo nel constatare che il mio treno era in ritardo di sole 2 ore, mi butto nella lettura baciato dai raggi solari del mattino che scaldano le ossa e ricaricano le pile!
Il viaggio per Delhi, ultimo treno in India, è lunghissimo e scomodissimo...ma per fortuna è l'ultimo!
Con un tuc tuc mi faccio accompagnare all'hotel nei pressi dell'aeroporto, anch'esso prenotato con booking.com.
Pago quasi 2000 rupie per una notte, in un posto che meriterebbe la demolizione...
Il mio livello di sopportazione e pazienza è ai minimi storici!
E quando mi si dice che non avrei potuto fare la doccia calda fino all'indomani, il loro "no problem" viene tradotto dal mio cervello con un "uccidimi pure se vuoi"...
Alla vista del mio sguardo da killer professionista, che li avrebbe uccisi tutti nel sonno, il gestore manda uno scagnozzo a riparare il danno inesistente, così che nel giro di 5 minuti io possa farmi la doccia in un'altra stanza.
"Ma pezzo di un'idiota, non potevi mettermi direttamente in quella stanza ed evitare tutto sto casino?"
Non li capisco e sinceramente non mi interessa capirli...
A parte poche persone veramente stupende, tutte le altre le userei a trainare gli aratri nei campi al posto delle vacche! (...ad essere buono...)
Doccia calda, a secchiate...ma quello non mi molesta, anzi...e via a nanna.
Al mattino, mi offrono il thè ed il taxi fino all'aeroporto.
In verità mi fanno pagare 150 rupie per il parcheggio del taxi stesso...che però si ferma in doppia fila, quasi scaricandomi al volo.
"Allora lo fate apposta...volete proprio farla finita con il mondo prima del tempo...fate almeno arrivare il 21 dicembre, no?!"

Basta...
Sono all'aeroporto internazionale Indira Gandhi.
Bellissimo, complimenti...
Impacchettato lo zaino per 300 rupie, 4 euro, in italia ce ne vogliono 9...e fatto il check in, mi sposto alle partenze con la speranza di trovare un negozio di scarpe.
L'unico presente, per lo meno con il cartello, era un negozio reebok, chiuso per restauro...porc...putt...bast...schif...
Avevo ancora qualche rupia in tasca, che non valeva la pena cambiare in euro.
Così, tra un piatto di noodles, ancora loro, un twix e qualche cazzata, ho fatto passare il tempo che mi separava dall'imbarco.
Ore 13.30 partenza da Delhi...            

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