lunedì 24 dicembre 2012

ciao India....

....dimenticami!
Il 17 dicembre è stato l'ultimo giorno di India, o meglio...le ultime ore.
Alle 13.30, seduto al mio posto in coda ad un aereo da 200 posti, ero pronto a salutare il paese che avevo vissuto almeno in parte, per 40 giorni.
Alla fine sono stati più di 6.000 i km percorsi in lungo ed il largo con treni e bus...
Ai quali dovrei sommare quelli a piedi, in tuc tuc, in taxi e con i fantastici bus locali.
L'India è un paese "incredibile", ma nel senso che non puoi credere che così tanta gente viva ancora in quelle condizioni...
E' straordinariamente ricco di terre coltivabili, acqua, persone e quindi forza lavoro, ed il mondo economico lo considera in crescita, ma si fa in fretta a considerare in crescita un paese che è partito da zero patatero ed ora si trova a 1...
Il 100%...complimenti...peccato che per arrivare ad una situazione economica decente che permetta alla gente di dormire sotto un tetto, buttare l'immondizia nei cestini, magari differenziandola e riciclandola, e smettere di sputare per terra e pulirsi il culo con le mani, ci vorrebbe una crescita del 100.000%!
Non mi interessa mettere in discussione tutte le religioni del mondo, ma qui è assolutamente lampante quanto le loro 53.000 divinità costringano miliardi di persone a nascere, vivere e morire benissimo o malissimo a seconda della casta in cui si trovano.
Spera di aprire gli occhi e vedere i tuoi genitori con le mani sporche di terra, perchè vuol dire che sei nato in una famiglia di contadini...
Se lo sporco che vedi è merda...mi dispiace, ma abituati!
Ovviamente, anche in questo caso non mi sono sbattuto poi così tanto per capire come funzionava sta divisione in caste, che definisce la vita delle persone ancor prima del concepimento.
So solo che se non ti trovi la/il fidanzata/o te la/lo trovano i tuoi genitori, che ti sposi una sola volta e molto giovane, visto che di far sesso prima neanche nei sogni...e che se ti innamori di una/o di casta inferiore puoi tranquillamente essere ucciso/a.
Per tutto il resto delle informazioni c'è sempre wikipedia...a me sono bastate ste 2 stronzate.
La divisione in caste, che nessuno impone loro da fuori, ma che sono proprio loro stessi ad auto imporsorsi, essendo così incredibilmente razzisti, rende questo popolo di artigiani straordinari, di gente che con niente vive e sorride alla vita, qualunque essa sia, un popolo con lo sviluppo bloccato.
In cima ci sono ricchi stratosferici capaci di costruire ville e palazzi in mezzo a città discarica...
Il mio viaggio in India è stata comunque una super esperienza di vita, vissuta tra loro e non attraverso i vetri scuri di un pulmino super lusso.
Durante molti di quei km sono stato l'unico occidentale, sui treni, sui bus o semplicemente alle stazioni o per strada.
Ma solo così fai un viaggio ricco di esperienze anche molto forti, ma capaci di insegnarti cose che solo la vita può insegnarti.
Più vivi certe realtà e più ti rendi conto di quanto stai bene, nel tuo mondo occidentale straricco...
Se poi arrivi a capire che tutto quello che hai o che puoi avere non ti serve ad un benemerito niente, ma che per essere felici basta veramente poco...il viaggio ti ha fatto uno dei regali più belli che potessi sperare di ricevere.
E non lo dico perchè siamo praticamente a natale...meglio che sorvolo sull'argomento, che a natale bisogna essere tutti più buoni...solo un giorno all'anno però...
L'India mi ha lasciato qualcosa, a parte l'odore di piscio misto a masala che difficilmente cancellerò dai miei ricordi sensoriali...
Alla fine, più che il paese in se, penso che sia stato il viaggio, da solo e senza la minima conoscienza di inglese e di posti da visitare a regalarmi un bagaglio di esperienze così importante.

Dopo 40 giorni di letti scomodi, cibo indiano che considerare cibo è troppo, trasferimenti pericolosissimi compresi quelli a piedi ed un aria veramente irrespirabile, ho deciso di salutare l'India e dare l'arrivederci a quella parte di Asia che avevo pensato di vivere una volta partito da Delhi.
Sono tornato in Italia, per la felicità di mia madre che mi pensava in Thailandia, così come i miei amici...
E' stato molto emozionante fare una sorpresa ai miei genitori, che hanno saputo del mio arrivo solo davanti alla porta di casa.
In realtà la sorpresa me l'hanno fatta loro, visto che erano a pranzo da nonna ed io sono rimasto fuori casa...con zaini vari e tanta voglia di fare la pipì!
Ora sono quì al freddo, con un biglietto per Fuerte già in tasca!
Voglio tornarci in Asia, Nepal Thailandia e Philippine mi aspettano, ma prima ho bisogno di recuperarmi fisicamente e mentalmente...
Non che sia impazzito o che la spiritualità indiana mia abbia sconvolto (anche su questo avrei un pò di cose da dire...), semplicemente ero arrivato al punto che avessi avuto tra le mani il tasto di reset, non avrei atteso la previsione Maya...avrei dato al mondo un'altra possibilità molti giorni prima! 

giovedì 20 dicembre 2012

ed alla fine Amritsar...

Ultima tappa del mio giro in giro per l'India è la città del tempio d'oro.
Amritsar si trova a 25 km dal confine con il Pakistan, con il quale l'India mantiene rapporti tesi, ma solo per "ragioni" turistiche...
Mi ero posto questo traguardo, raggiunto dopo quasi 40 giorni di bus, treni, letti scomodi e cibo esageratamente speziato e piccante.
Solo lì ho deciso di saltare Varanasi, che mi avrebbe fatto prolungare la permanenza in India di altri 3/4 giorni, ma l'idea di buttarmi in mezzo ad un carnaio di pellegrini fedeli a chissà chì che vivono, mangiano, si lavano e bruciano i propri cari defunti sulle sponde del Gange, non mi allettava poi così tanto...
L'accoglienza di Amritsar non è stata delle migliori, soprattutto quella riservatami dalla guest house Hotel Sita Niwas prenotato su boooking.com.
Dopo avermi fatto pagare quasi 2000 rupie, i fenomeni mi hanno accompagnato in un'altra guest hous/topaia, come se nulla fosse, sperando di parcheggiarmi lì con il mio consenso...
Sono bravo...molto bravo considerato il vostro piacere nell'inculare le persone, ma non sono totalmente idiota!
Per loro è tutto un "no problem"...ma a quel punto del viaggio sentivo scorrere dentro di me un'irrefrenabile voglia di schiacciare quel cazzo di "pulsante", quello rosso sul pannello di comando del mondo...quello con su scritto RESET!
Avrei sacrificato la mia vita pur di cancellare dal pianeta tutta quella gente...
Troppo?!?!
Vi garantisco che persone a me molto care avrebbero premuto quel pulsante molto prima!
Ma, per fortuna di questa gente io non ho accesso alla stanza dei bottoni.
Fatto sta che, dopo un mio cortesissimo "...guarda ciccio che il problema c'è ...eccome!" sono stato riaccompagnato in quello schifo di posto che avevo pagato così profumatamente, per essere sistemato in una camera al secondo piano.
Niente di speciale, ma comunque meglio di quell'altra...

"...usciamo che è meglio, se no vi ci impicco con quei turbanti colorati che avete in testa..."
....sempre in assoluta amicizia!

Il lato positivo, che c'è sempre, era l'estrema vicinanza con il Golden Temple, veramente pochi passi, ed il fatto che il tempio fosse gratuito e sempre aperto.
E così sono entrato nella peranza di trovare quella pace spirituale che non avevo trovato in 40 giorni di India.
Cosa dire........
Molto bello, fotograficamente parlando.
Un'altra fabbrica di soldi, nonostante sia assolutamente gratuito entrare, mangiare e dormire, grazie alle "offerte" dei fedeli che affidano a molte preghiere e qualche rupia i propri sogni...
Un pò come succede da noi con i gratta e vinci...
In entrambi i casi vincono sempre gli stessi!
Per entrare, oltre ovviamente a togliersi le scarpe bisognava coprirsi la testa.
Con l'aiuto di una "guardia" mi sono fatto montare il copricapo utilizzando la mia sciarpetta...e via, intorno e dentro al tempio, quello ricoperto da 350 kg d'ORO alle mie spalle, al centro di un laghetto artificiale pieno di pesci rossi grandi come tonni...dove ovviamente la gente si lavava come se fosse un'enorme vasca da bagno...
Al suo interno "cantanti" e musici vari, ripresi da telecamere per il canale dedicato, si occupavano dell'intrattenimento musicale (...la mia preparazione in merito è inesistente, ma per chi vuole saperne di più c'è sempre wikipedia...).
Guardando la foto sopra, alla destra della mia faccia da pirla si vede un monitor gigante sul quale passavano i testi delle "canzoni", però non ho visto nessuno cantare in stile karaoke...
L'impianto acustico era affidato ad uno spiritualissimo sistema di altoparlanti per esterni BOSE...scusa, ma anche la religione ha bisogno di qualità...
L'orologio all'ingresso del tempio era della OMEGA..."tipico" del luogo...
D'altronde quando ci sono i piccioli...

Dopo tanto passeggiare, con i piedi quasi congelati, decido che era venuto il momento di una spaghettata!
Ritorno all'hotel, ma alla vista del ristorante quasi vomito.
Preferisco un tipo che spadella noodles con verdure direttamente sulla strada, in un pentolone che vede l'acqua solo durante la stagione delle piogge...
Dopo aver apprezzato le doti acrobatiche del cocinero, ed essermi spazzolato il piatto in piedi sulla strada, opto per un involtino primavera, che secondo me era dell'autunno scorso...
Solo in quel momento, mi rendo conto di non essere l'unico occidentale presente.
Conosco Lisa, una ragazza di Berlino che dopo un paio di mesi a Delhi si era fatta un giro e l'indomani sarebbe tornata a Delhi per ripartire alla volta della germania.
Era parcheggiata dentro ad aspettare anche lei un involtino.
Il tipo ce li serve nello stesso piatto e così, da buon italiano marpione, attacco bottone con la tedesca!
Il mio inglese è così sciolto che appena Lisa mi dice di sapere anche lo spagnolo, abbandono il regno unito (......) e mi butto in peninsula!
L'indomani sarei andato a vedere quello che sembrava essere "il cambio della guardia" al confine con il pakistan, un evento di interesse collettivo, molto nazionalista ed ora anche molto turistico.
Ovviamente non sapevo neanche cosa avrei visto, sempre per il discorso che ero preparato un pò come ai tempi della scuola.
Convinco Lisa a venire con me, tanto lei sarebbe partita poi alle 9 di sera.
E cos'ì l'indomani all'una e mezza ci becchiamo fuori dal mio super hotel, prendiamo un taxi con altre 6 persone più l'autista e dopo 25 km di strada raggiungiamo il confine.
Sul taxi conosciamo 2 ragazzi italiani, Francesco e Veronica di roma, una ragazza cinese ed un indiano.
Io, al mattino, nel mio gironzolare senza metà, avevo imboccato una stradina intorno al Golden Temple.
Incuriosito dai quei copricapi coloratissimi, mi sono comprato 2 stoffe, una arancione ed una blu elettrico di 3 metri cadauna.
Loro in testa ne portano 11 metri...
Il risultato è stato questo:
Sia la cinese che l'indiano credevano fossi del Punjab!
Ho dovuto mostrar loro il passaporto, ed hanno continuato a non credereci, visto che sono totalmente diverso da quelle foto...
Sul taxi io e Lisa parlavamo spagnolo, con Francesco e Veronica italiano e loro tra di loro inglese...
Questa è una di quelle "cose" belle che ricorderò di questo viaggio!
Finalmente raggiungiamo il confine, e dopo altri 10 minuti di camminata, multipli controlli del passaporto e perquisizioni varie, siamo pronti allo "spettacolo".
Incredibile la gente che c'era...sembrava di stare allo stadio!
Spalti gremiti oltre capienza, bambini che ballavano a ritmo di musica, un presentatore che incitava le folle tipo capo ultras!
Chissà cosa succede adesso?!?!?!?!
Ovviamente ben poco rispetto alle premesse...
Una decina di soldati che a coppie o singolarmente marciano con passo spedito in direzione del confine, fermandosi a pochi centimetri dai parigrado Pakistani, tutti cazzuti con delle "creste di gallo" in testa... per poi tornare al loro posto tra le urla del pubblico...pagante...
Alla fine, tutto sto casino per ammainare una bandiera.....
Ma perchè non vi prendete a missilate come fanno in tutto il reso del mondo...

Affamati come delle tigri, facciamo ritorno ad Amritsar.
Tutti insieme spaghettiamo dal mio amico che mi fa i complimenti per il nuovo stile!
Salutiamo Lisa che parte per Delhi e decidiamo di farci ancora un giro al Golden Temple, così da scattare qualche foto in notturna.
Molto suggestivo anche di notte, forse soprattutto di notte...
All'uscita ci aspettava una bella sorpresa...
Le scarpe, lasciate nel posto "sbaglaito" erano sparite, sia le mie che quelle di Veronica, e delle mie si era fregati anche i calzini colorati...BASTARDI!
Era l'ultima notte ad Amritsar ed ero scalzo...
Con Veronica che parlava inglese a differenza mia, andiamo la dove sarebbe stato meglio lasciare le scarpe, a vedere se per caso erano state portate li...
Figuriamoci...
Alla fine mi accontento di un paio di scarpe "avanzate" che mi regalano e con quelle passo le ultime ore in india...
L'indomani mattina, dopo aver ringraziato i gestori dell'hotel, augurandogli che li prendesse il diavolo al più presto, mi faccio scarrozzare da un tuc tuc alla stazione dei treni.
Felicissimo nel constatare che il mio treno era in ritardo di sole 2 ore, mi butto nella lettura baciato dai raggi solari del mattino che scaldano le ossa e ricaricano le pile!
Il viaggio per Delhi, ultimo treno in India, è lunghissimo e scomodissimo...ma per fortuna è l'ultimo!
Con un tuc tuc mi faccio accompagnare all'hotel nei pressi dell'aeroporto, anch'esso prenotato con booking.com.
Pago quasi 2000 rupie per una notte, in un posto che meriterebbe la demolizione...
Il mio livello di sopportazione e pazienza è ai minimi storici!
E quando mi si dice che non avrei potuto fare la doccia calda fino all'indomani, il loro "no problem" viene tradotto dal mio cervello con un "uccidimi pure se vuoi"...
Alla vista del mio sguardo da killer professionista, che li avrebbe uccisi tutti nel sonno, il gestore manda uno scagnozzo a riparare il danno inesistente, così che nel giro di 5 minuti io possa farmi la doccia in un'altra stanza.
"Ma pezzo di un'idiota, non potevi mettermi direttamente in quella stanza ed evitare tutto sto casino?"
Non li capisco e sinceramente non mi interessa capirli...
A parte poche persone veramente stupende, tutte le altre le userei a trainare gli aratri nei campi al posto delle vacche! (...ad essere buono...)
Doccia calda, a secchiate...ma quello non mi molesta, anzi...e via a nanna.
Al mattino, mi offrono il thè ed il taxi fino all'aeroporto.
In verità mi fanno pagare 150 rupie per il parcheggio del taxi stesso...che però si ferma in doppia fila, quasi scaricandomi al volo.
"Allora lo fate apposta...volete proprio farla finita con il mondo prima del tempo...fate almeno arrivare il 21 dicembre, no?!"

Basta...
Sono all'aeroporto internazionale Indira Gandhi.
Bellissimo, complimenti...
Impacchettato lo zaino per 300 rupie, 4 euro, in italia ce ne vogliono 9...e fatto il check in, mi sposto alle partenze con la speranza di trovare un negozio di scarpe.
L'unico presente, per lo meno con il cartello, era un negozio reebok, chiuso per restauro...porc...putt...bast...schif...
Avevo ancora qualche rupia in tasca, che non valeva la pena cambiare in euro.
Così, tra un piatto di noodles, ancora loro, un twix e qualche cazzata, ho fatto passare il tempo che mi separava dall'imbarco.
Ore 13.30 partenza da Delhi...